Il presidente dell'IBGE critica il lavoro autonomo e afferma che il capitalismo sta soffrendo "agonia"

Il presidente dell'IBGE, Márcio Pochmann, ha affermato che il capitalismo brasiliano sta attraversando una fase di "regressione" e "agonia" a causa dell'aumento del lavoro autonomo nel Paese. La critica si basa su un sondaggio di Datafolha pubblicato la scorsa settimana, che ha rivelato che il 59% delle persone preferisce lavorare in proprio, mentre solo il 39% opta per un impiego formale.
L'indagine ha mostrato che la preferenza per un lavoro senza contratto di lavoro temporaneo è ancora maggiore tra i giovani dai 16 ai 24 anni, raggiungendo il 68%. Secondo Pochmann, i dati rivelano quello che, a suo avviso, rappresenterebbe un indebolimento del modello occupazionale tradizionale nel Paese.
"L'interesse dei brasiliani per il lavoro autonomo, che ha superato quello per il lavoro dipendente, sembra rivelare la regressione, per non dire l'agonia, del capitalismo in Brasile", ha affermato in un articolo pubblicato su un social network questo fine settimana.
Datafolha ha intervistato 2.004 persone in 136 città brasiliane tra il 10 e l'11 giugno. Il margine di errore è di 2 punti percentuali.
L'indagine ha inoltre rivelato che la preferenza per il lavoro autonomo è maggiore tra i sostenitori dell'ex presidenteJair Bolsonaro (PL), pari al 66%, rispetto agli elettori del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT), pari al 55%.
La preferenza di una parte considerevole della popolazione brasiliana per il lavoro autonomo e l'imprenditorialità è diventata una delle principali difficoltà nel dialogo con Lula. Storicamente, il partito ha sempre difeso le assunzioni nell'ambito del CLT e ha criticato quella che, a suo dire, è una mancanza di garanzie per i lavoratori.
Tuttavia, il discorso ha finito per alienare questa fascia della popolazione e ha spinto Lula a fare marcia indietro, iniziando a ribadire nei suoi discorsi la necessità di creare politiche a sostegno dei piccoli imprenditori. L'anno scorso ha lanciato Acredita, un programma che offre linee di credito esterne, anche per i beneficiari del Registro Unico (CadÚnico): "la gente vuole essere libera", ha dichiarato in un'intervista a febbraio.
D'altro canto, Pochmann, nominato da Lula nell'IBGE, ha criticato la sostituzione del rapporto di lavoro formale con la ricerca di fonti di reddito alternative, sia attraverso il lavoro informale, sia attraverso piccole imprese o addirittura sussidi sociali.
Avverte che lo svuotamento dei posti di lavoro formali indebolisce istituzioni come sindacati e associazioni, il che, secondo lui, aggrava i problemi sociali.
«Una realtà che si impone», ha riassunto nel suo articolo.
Il presidente dell'IBGE ha inoltre sostenuto che la crescita del lavoro autonomo non dovrebbe essere vista come una scelta imprenditoriale, ma come un riflesso della difficoltà di accesso al lavoro formale nel Paese, contraddicendo anche il discorso ufficiale del governo secondo cui il Paese sta vivendo uno scenario di piena creazione di posti di lavoro.
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